mercoledì 15 aprile 2009

Isole Eolie Il piroclastico a Salina

Salina rimane in alto a destra della foto, si riconosce dai suoi inconfondibili monti gemelli, due antichi crateri spenti.








Le pareti di tufo pomiceo sono state modellate dagli agenti atmosferici e offrono oggi al visitatore uno spettacolo di rara bellezza.

Tufo: Roccia piroclastica che risulta da eruzioni di tipo esplosivo con lancio di lapilli di varie dimensioni da 2 a 30 mm.
Piroclastico: Si chiama deposito piroclastico, la una roccia sciolta o cementata di origine vulcanica composta da particelle più o meno piccole (dal limo alla ghiaia) spesso soffiate. Questo materiale proviene da eruzioni vulcaniche di tipo esplosivo e può essere messo in posto con vari meccanismi. Il più comune è quello della nube ardente o "piroclastic flow". Esempi di rocce piroclastiche cementate sono i tufi mentre per quelle sciolte si può far riferimento alle pozzolane.
Pomice: Si forma da eruzioni di tipo esplosivo, quindi da magmi acidi, silicatici o felsici (ma ne esistono anche a parziale componente mafica)

Il suo elevato grado di porosità è dovuto alla formazione di bolle di gas di struttura simile alla schiuma nella matrice vetrosa della roccia. Il rapido raffreddamento mantiene la struttura vescicolare (formante anche il 90% del volume mentre la scoria vulcanica è meno vescicolata), e la parte solida è costituita da roccia amorfa, raramente con una piccola componente cristallina. La massa solida è alla fine costituita prevalentemente da silice, con disciolti vari ossidi metallici (di alluminio, titanio, ferro, manganese ed altri).
La pomice è comunemente di colore chiaro (esempio costa nord-orientale dell'Isola di Lipari ma può assumere, a seconda della composizione, aspetto bianco, crema, grigio verde o nero, in questi ultimi due casi spesso per la presenza prevalentemente del ferro (esempio pomice nera delle isole Canarie).

Da vicino, è possibile notare la costellazione di pietra pomice, risultato evidente di esplosioni avvenute nel suggestivo cratere di Pollara, un tuff ring che ha smesso di eruttare qualche 13000 anni fa.
Tuff ring: Letteralmente un anello di tufo, tipico cratere sul bordo e all'esterno del quale si ritrova depositata una grande quantità di tufo in modo circolare. Quello di Salina ne è un bellissimo esempio.
Pollara: Piccola frazione di Malfa, comune dell'Isola di Salina, dove si coltivano i capparis spinosa, capperi DOP.

Le piante arbustive più tipiche in queste lattitudini, sono le ginestre, l'euforbia arborescente, l'assensio, l'erica arborea e tantissime altre piante che fano parte della flora mediterranea.







Tra tutte, l'Isola di Salina è la più verde e in primavera ci regala tanti fiori tra cui spicca quello della genista spinosa che prevale sulla parte occidentale dell'isola.




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Libri

  • Campi Flegrei - Lisetta Giacomelli e Roberto Scandone - Liguori Editore 1992
  • Conoscere l'Etna Guida ai percorsi del parco regionale - Giuseppe Riggio e Giuseppe Vitali - Sellerio Editore 1987
  • Etna Storia di un vulcano - Pietro Nicolosi - Tringale Editore 1983
  • Guida naturalistica alle Isole Eolie - Pietro Lo Cascio e Enrico Navarra - L'Epos 2003
  • Intorno al Vesuvio - Lisetta Giacomelli - Liguori Editore 2008
  • Le città attorno al vulcano Guida ai comuni del parco dell'Etna - Ezio Costanzo e Tiziana Guerrera - Broker Services Edizioni 1996
  • Nel regno di Eolo Viaggio alle Isole Eolie in 100 ore - Adolf Freiherr von Pereira - Edizione del Centro Studi 2002
  • Parco dell'Etna - Francesco Alaimo - Fabio Orlando Editore 2002
  • Piante e fiori dell'Etna - Emilia Poli Marchese - Sellerio Editore 2003
  • Vulcani d'Italia - Lisetta Giacomelli e Roberto Scandone - Liguori Editore 2007
  • Vulcani e Eruzioni - Edizioni Pitagora 2002

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