giovedì 19 novembre 2009

I tesori del Parco Vesuvio



di Valerio Ascione (http://www.napoli.com/)
"Una montagna rivestita di terra fertile e alla quale sembra che abbiano tagliato orizzontalmente la cima", così Strabone, che per primo ne intuì la natura vulcanica, descriveva il Vesuvio nel 10 d.C., 69 anni più tardi, con la famosa eruzione narrataci da Plinio il Giovane, il vulcano diede fondatezza alle intuizioni del geografo dell’antica Grecia.
Con il passare dei secoli il Vulcano caratterizzò le vicende storiche di Napoli e del suo golfo, grazie al suo fascino e (...)
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venerdì 13 novembre 2009

Yellowstone in eruzione al cinema da oggi nel film 2012!



E stata ricreata un'eruzione del supervulcano Yellowstone nel film 2012 in uscità oggi al cinema.
Le teaser trailer del film 2012 in italiano diceva:
"Come potrebbero tutti i governi del pianeta preparare 6 miliardi di persone alla fine del mondo? Non potrebbero. La verità scoprila da solo, cerca online: 2012!"
Ma, diciamo la verità, qual'è la probabilità di una catastrofica eruzione dello Yellowstone?
Gli scienziati non sono convinti, vista la debole probabilità che succeda! La possibilità è stata colcolata sulla base dello studio di quello che sarebbero state le precedenti eruzioni. Il risultato è paragonabile all'arrivo di un asteroide sul pianeta di un diametro di 1 km. Insomma, pochi giorni fa, il 6 novembre scorso, un asteroide di un diametro di 7 km è passata non lontana da noi, a soli 14 000 km, una distanza 30 volte più piccola della distanza che ci separa dalla luna!
Che succederebbe se si dovesse svegliare il supervulcano?
Avrebbe delle ripercussioni al livello regionale (Stati del Montana, Idaho e Wyoming) e degli effetti cambianti sul clima globale a breve termine (da anni a decenni)
Tali eruzioni producono una caldera, depressione a larga scala che risulta dallo sprofondamento dovuto allo svuotamento magmatico all'interno dell'edificio. Secondo gli esperti, non è pensabile prima di diversi migliai di anni.

giovedì 12 novembre 2009

Il vulcano Mayon sta per scoppiare!

Il Vulcano è uno dei vulcani più attivo nel pianeta, è situato sull'isola Luzón nelle Filippine.
Tra le eruzioni più destruttive, quelle avvenute nel 1814, 1897, 1928 e 1947.
L'ultima eruzione nel 2006 ha causato delle ingenti destruzioni e fatto 1000 vittime.
Il filmato che vedrete qui sotto non è in lingua italiana ma ha il merito di mostrarci delle immagini recenti dell'attività in corso...

Bertolaso lascia la Protezione Civile


sabato 7 novembre 2009

L'Etna s'è svegliato ieri sera!


Dopo diversi mesi di tranquillità, il vulcano attivo più alto d'Europa, ha ripreso a regalarci spettacoli pirotecnici con un'attività di tipo stromboliano!
Aggiornamento sull’attività dell’Etna
7 novembre 2009 ore 9:20 locali Sonia Calvari
Nella serata del 6 novembre, a partire dalle 20:24 GMT (21:24 locali) la rete di telecamere di monitoraggio dell’INGV – sezione di Catania ha iniziato a registrare sulla sommità dell’Etna bagliori sempre più marcati ed intensi che provenivano dal basso fianco orientale del Cratere di SE, riconducibili ad attività esplosiva di tipo stromboliano. L’attività esplosiva è proseguita con intensità variabile fino alla mattina del 7 novembre, ed è tuttora in atto. Le prime immagini della mattina hanno mostrato che l’attività esplosiva proveniva da una
bocca posta all’interno della depressione che incide il fianco orientale del Cratere di SE. E’ stata anche osservata una debole emissione di cenere che accompagnava l’attività esplosiva. Si trattava di cenere molto diluita, che si espandeva poche decine di metri sopra la bocca e veniva rapidamente dispersa dal vento.
Al momento è in atto un sopralluogo diretto in area sommitale con l’ausilio di telecamere termiche.
Eventuali variazioni dell’attività eruttiva verranno prontamente comunicate.
Sezione di Catania dell'INGV - fonte ufficiale

mercoledì 4 novembre 2009

Terremoto di Messina 1908

Una città è composta di uomini: il terremoto miete 86.000 vittime. Il loro respiro cessa alle cinque e venti del 28 dicembre 1908: l’alba più buia per chi rimane ancora in vita.
Ma c’è un mondo che scopre questa tragedia e non tarda a tendere la mano. Sono numerosissime, infatti, le lettere di solidarietà esposte, alcune addirittura provenienti da Richmond Stati Uniti, attraverso le quali si elargivano somme di denaro per fronteggiare l’emergenza, così come diverse sono le foto che ritraggono il re Vittorio Emanuele III o la regina Elena presenti sui luoghi del disastro per portare conforto ai superstiti.
E sono quest’ultimi e le loro miserie confusi nelle macerie della città, a raccontare il dramma di quei primissimi momenti destinati poi a diventare il DNA di Messina. Sono le mani che scavano nella terra, i volti fieri dei soldati giunti per il soccorso, lo sguardo assente di chi ha perso tanto, tutto, a comporre quel puzzle di tessere più o meno sbiadite che fanno ancora oggi da icona all’ immagine di Messina. Come le cartoline dell’epoca che raccontano il terremoto. La televisione non esisteva ed i giornali allora erano corredati da poche fotografie, così il modo più semplice ed efficace per divulgare l’immagine dei danni provocati dal terremoto era la stampa di cartoline. Non solo esse si rivelavano un utile strumento per sensibilizzare l’opinione pubblica, ma anche l’unico mezzo per dare notizie di sé attraverso poche righe scritte sul dorso di questo antico mezzo di comunicazione dei sentimenti. A tale proposito appare significativa una foto che ritrae un ufficio postale improvvisato, sorto proprio per soddisfare questa esigenza.
Nasce quindi lo spirito di sopravvivenza, l’unico modo per vincere il dolore: chi rimane vivo non si scompone, non denuncia la propria tragedia, la seppellisce dentro di sè insieme al simulacro della città. E così i superstiti diventano profughi, emigrando verso le città siciliane più vicine, o si ritrovano costretti a vivere nelle baracche. Due scelte che da allora, non sono così cambiate: se vero è che chi abbandona la nostra città si trasferisce ormai fuori dalla Sicilia e dall’Italia, le baraccopoli a Messina hanno continuato a proliferare anche quando non c'era più un terremoto a giustificarle.
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Libri

  • Campi Flegrei - Lisetta Giacomelli e Roberto Scandone - Liguori Editore 1992
  • Conoscere l'Etna Guida ai percorsi del parco regionale - Giuseppe Riggio e Giuseppe Vitali - Sellerio Editore 1987
  • Etna Storia di un vulcano - Pietro Nicolosi - Tringale Editore 1983
  • Guida naturalistica alle Isole Eolie - Pietro Lo Cascio e Enrico Navarra - L'Epos 2003
  • Intorno al Vesuvio - Lisetta Giacomelli - Liguori Editore 2008
  • Le città attorno al vulcano Guida ai comuni del parco dell'Etna - Ezio Costanzo e Tiziana Guerrera - Broker Services Edizioni 1996
  • Nel regno di Eolo Viaggio alle Isole Eolie in 100 ore - Adolf Freiherr von Pereira - Edizione del Centro Studi 2002
  • Parco dell'Etna - Francesco Alaimo - Fabio Orlando Editore 2002
  • Piante e fiori dell'Etna - Emilia Poli Marchese - Sellerio Editore 2003
  • Vulcani d'Italia - Lisetta Giacomelli e Roberto Scandone - Liguori Editore 2007
  • Vulcani e Eruzioni - Edizioni Pitagora 2002

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Franck